Tutte le informazioni che è necessario conoscere sul 5×1000
Quando si parla di 5×1000 si fa riferimento a una quota dell’Irpef, che è l’imposta sui redditi delle persone fisiche, che può essere devoluta dai contribuenti italiani a organizzazione del terzo settore o ad altri enti operativi, a livello locale o su scala nazionale, senza perseguire scopi di lucro. Vale la pena di specificare che tale opportunità non comporta alcun costo per il cittadino, proprio perché la quota del 5×1000 fa già parte dell’Irpef che dovrebbe comunque essere pagata.
Perché il 5×1000 è così importante
In sostanza, il 5×1000 può essere definito come una misura fiscale attraverso la quale si ha la possibilità di devolvere una parte delle proprie imposte a una realtà impegnata in attività di cooperazione internazionale o di beneficenza, come per esempio un’associazione di volontariato o di promozione sociale, o anche una onlus, vale a dire un’organizzazione non lucrativa di utilità sociale. Ogni contribuente può scegliere di donare o meno il 5×1000, dal momento che si tratta di una decisione volontaria e libera; lo stesso dicasi per ciò che concerne la selezione dell’ente da supportare. In nessun caso, devolvere il 5×1000 prevede per il contribuente un esborso ulteriore.
Fare del bene senza spendere niente
È evidente che un sostegno di questo tipo offre solo vantaggi, poiché non costa niente e permette di supportare una realtà di cui si condividono la mission e gli obiettivi. Ogni ente è tenuto a indicare la propria intenzione di accreditarsi al 5×1000, secondo le modalità e le scadenze specificate dal ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Per avere l’accredito della quota di 5×1000 a cui si ha diritto è necessario comunicare all’Agenzia delle Entrate le proprie coordinate bancarie; tale comunicazione può avvenire attraverso il portale Entratel Fisconline o in uno degli uffici territoriali dell’agenzia. L’obbligo decade nel caso in cui l’ente abbia ottenuto meno di mille euro e sia privo di conto corrente.
La rendicontazione del 5×1000
A prescindere dalla somma che si riceve, tutti i beneficiari del 5×1000 hanno l’obbligo di stilare un rendiconto e di redigere la cosiddetta relazione illustrativa, all’interno della quale vengono indicate le attività che potranno essere svolte approfittando del contributo ottenuto nei dodici mesi successivi alla data in cui il contributo è stato percepito. Occorre, fra l’altro, segnalare l’accantonamento – se previsto – dell’importo, sia totale che parziale. Nella maggior parte dei casi lo stanziamento dei fondi correlati al 5×1000 avviene entro settembre: in questo modo le organizzazioni hanno l’opportunità di pianificare le proprie attività approfittando di tali risorse.
Che cosa succede non indicando il 5×1000
Nell’ipotesi in cui un contribuente non compia alcuna scelta in relazione al 5×1000, questa quota è destinata a rimanere nelle casse statali. Invece, qualora il contribuente apponga la propria firma sul riquadro di un settore ma non specifichi il codice fiscale di un ente, la quota del 5×1000 viene ridistribuita fra i vari soggetti beneficiari che rientrano in quel settore in maniera proporzionale.
Il valore del 5×1000 per Medici Senza Frontiere
Come si può ben intuire, dunque, scegliere un ente a cui far arrivare il proprio 5×1000 costituisce un’occasione da non perdere per chi nutre il desiderio di valorizzare un ente. In particolare, destinare il 5×1000 a Medici Senza Frontiere, fa i gesto importante di solidarietà a beneficio di bambini e adulti che hanno bisogno in maniera urgente di assistenza sanitaria. Lo scopo di questa organizzazione, infatti, è proprio quello di offrire cure mediche a persone che altrimenti non ne potrebbero usufruire, specialmente in Paesi che sono colpiti da terremoti o altri disastri naturali, oppure in cui c’è una guerra in corso.